E' giunto al Senato il disegno di legge di Stabilità 2016, varato dal Consiglio dei Ministri. Si tratta di una manovra finanziaria di 26,5 miliardi di euro, con riferimento alla quale si evidenziano una serie di punti di particolare interesse.
Vengono totalmente disattivate per il 2016 le clausole di salvaguardia previste dalle precedenti disposizioni legislative per un valore di 16,8 miliardi. Di conseguenza non ci saranno aumenti di Iva e Accise.
L’imposta sulla prima casa viene abolita per tutti per una riduzione fiscale complessiva pari a circa 3,7 miliardi. La Tasi viene abolita anche per l’inquilino che detiene un immobile adibito ad abitazione principale.
Vengono esentati dall’Imu tutti i terreni agricoli – montani, semi-montani o pianeggianti – utilizzati da coltivatori diretti, imprenditori agricoli professionali e società. L’alleggerimento fiscale per chi usa la terra come fattore produttivo è pari a 405 milioni.
I Comuni saranno interamente compensati dallo Stato per la perdita di gettito conseguente alle predette esenzioni di Imu e Tasi su abitazione principali.
Le nuove regole del patto di stabilità Stato - Comuni consentiranno ai Comuni che hanno risorse in cassa di impegnarle per investimenti per circa 1 miliardo nel 2016. In aggiunta sarà consentito lo sblocco di pagamenti di investimenti già effettuati (e finora bloccati dal Patto) a condizione che i comuni abbiano i soldi in cassa.
La norma viene modificata per Viene ampliato l’accesso al regime fiscale forfettario di vantaggio per professionisti e PMI.
Per le nuove assunzioni a tempo indeterminato effettuate nel 2016 è prevista una agevolazione attraverso la riduzione dei contributi al 40% per 24 mesi, misura che complessivamente porta a un alleggerimento pari a 834 milioni nel 2016 per salire a 1,5 miliardi nel 2017.
Sulla quota di salario di produttività, di partecipazione agli utili dei lavoratori o di welfare aziendale derivante dalla contrattazione aziendale si applica l’aliquota ridotta del 10% con uno sgravio fiscale complessivo di 430 milioni nel 2016 che sale a 589 negli anni successivi. Il bonus avrà un tetto di 2.000 euro (estendibile a 2.500 se vengono contrattati anche istituti di partecipazione) e sarà utilizzabile per tutti i redditi fino a 50.000 euro.
Si potrà pagare il Canone RAI, rideterminato in € 100,00, attraverso la bolletta elettrica della casa di abitazione.
La soglia per i pagamenti in contanti sale da 1.000 a 3.000 euro.
Viene istituito presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali il ‘Fondo per la lotta alla povertà e all’esclusione sociale’ a
Il regime sperimentale per le donne che intendono lasciare il lavoro con 35 anni di contributi e 57-58 anni di età (e la pensione calcolata con il metodo contributivo) viene esteso al 2016, anno in cui devono essere maturati i requisiti.
Vine eintrodotta una norma sul part time, finalizzata ad accompagnare i lavoratori più anziani al pensionamento in maniera attiva. Si potrà chiedere il part time ma senza avere penalizzazioni sulla pensione perché lo Stato si farà carico dei contributi figurativi. Il datore di lavoro dovrà corrispondere in busta paga al lavoratore la quota dei contributi riferiti alle ore non prestate, che si trasformeranno quindi in salario netto.
Per quanto riguarda il settore del Pubblico Impiego, tra le altre novità, si segnala la previsione di una riduzione del 25% del turn over del personale, con la conseguenza che, per il prossimo anno, si dovrebbero poter impiegare in nuove assunzioni un quarto delle risorse conseguenti a risparmi dovuti alle uscite per pensionamenti o altre tipologie di cessazione lavorativa avvenute nel 2015.
Di seguito il link a cui accedere per visionare il testo del disegno di legge in discussione al Senato.
http://www.senato.it/service/PDF/PDFServer/BGT/00941895.pdf