Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha stabilito gli obiettivi della vigilanza ispettiva sul territorio nazionale, fissati nel “Documento di programmazione della vigilanza 2015”.
Il punto di partenza della relazione è "l’approfondita conoscenza delle rispettive aree geografiche di riferimento" che "ha consentito agli Uffici di individuare i fenomeni illeciti di maggior rilevanza che alterano le corrette dinamiche del mercato del lavoro a livello locale e nei confronti dei quali risulta necessario, pertanto, indirizzare le verifiche ispettive" confermando il contributo che solo una radicata presenza sul territorio del personale addetto alle tematiche del lavoro e sicurezza può garantire.
Le iniziative di vigilanza saranno perseguite anche programmando lo svolgimento di specifiche campagne “straordinarie” che riguarderanno in particolare il LAVORO NERO, vista l'importanza delle indagini che portano alla luce il fenomeno del lavoro minorile, nonché indebita percezione di prestazioni previdenziali ed assistenziali, i FENOMENI ELUSIVI DELLA NORMATIVA LAVORISTICO-PREVIDENZIALE, il RICORSO A CONCILIAZIONI MONOCRATICHE E DIFFIDE ACCERTATIVE.
“Negli ultimi anni, l’aggravarsi della crisi economica ha determinato l’incremento di significative forme di inosservanza delle norme vigenti in materia lavoristica e previdenziale nonché di concorrenza sleale fra le imprese, che impongono azioni ispettive mirate a reprimere la diffusione dei fenomeni illeciti, contribuendo a ristabilire condizioni di lavoro improntate a legalità e sicurezza”.
In particolare, il Ministero individua tra i fenomeni da monitorare: verifica della rappresentatività delle OO.SS. firmatarie dei contratti aziendali, cooperative di lavoro esternalizzazione fittizie, corretta qualificazione dei rapporti di lavoro.
Pur considerando la recente riorganizzazione delle strutture territoriali del Ministero del lavoro e delle politiche sociali e l’istituzione di quattro Direzioni interregionali del lavoro competenti su altrettante macroaree territoriali (D.P.C.M. 14 febbraio 2014, n. 121, D.M. 4 novembre 2014), il Ministero ha preferito mantenere una specificazione quanto più analitica possibile degli obiettivi programmati, in ragione delle peculiarità dei contesti socio economici rilevanti nei diversi ambiti geografici.
Il Ministero ha confermato l’impegno degli ispettori del lavoro anche sul fronte della sicurezza sul lavoro programmando sia un'intensificazione dei controlli, mirati in particolare al settore dell’edilizia, sia la prosecuzione delle specifiche iniziative di prevenzione e promozione degli Uffici del territorio ex art. 8 D. Lgs. 24/2000 organizzate a livello locale, rivolte a tutti i soggetti attivi sul mercato del lavoro, quali associazioni di categoria, organizzazioni sindacali e ordini professionali.