Nella giornata del 2 maggio scorso le sigle sindacali sono state convocate per un incontro con il DG INAIL, il Presidente, il Consigliere Damiano, il DCRU e il DCOD, per essere informate che in base all’art. 28 della Legge 30 aprile 2022 n. 36, nell’ambito del PNRR, verrà creata la società 3I S.p.A., nella quale dovrebbero confluire i servizi informatici di INAIL Inps ed Istat.
Il Direttore Generale dott. Tardiola e il Direttore DCOD dott. Tommasini hanno riferito che la struttura della società non è ancora stata definita ma dovrebbe essere a partecipazione pubblica in quote paritarie tra INAIL Inps Istat e una parte della Presidenza del Consiglio.
Come le altre sigle sindacali, abbiamo chiesto di tutelare in primo luogo i rapporti di lavoro dipendente del personale INAIL che oggi si occupa di informatica, ribadendone l’importanza per un’organizzazione moderna come quella cui tende INAIL.
Abbiamo anche evidenziato che, come espresso dal Ministro Orlando in audizioni e interventi vari, non è più procrastinabile la realizzazione di banche dati come il SINP (Sistema Informativo Nazionale Prevenzione), previsto dall’art. 8 del D.lgs. 81/2008, con la finalità di fornire dati utili per orientare, programmare, pianificare e valutare l’efficacia della attività di prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali, relativamente ai lavoratori iscritti e non iscritti agli enti assicurativi pubblici.
In generale, è fondamentale la rilevanza degli strumenti digitali per la gestione dei big data, in tutti i compiti istituzionali dell’INAIL (tutti ruotanti intorno al fulcro costituito dalla prevenzione nei suoi vari ambiti e livelli: informazione, formazione, assicurazione, prestazioni, cura, riabilitazione, reinserimento, deterrenti da recuperi economici, incentivi, disincentivi, banca dati, ricerca).
Ora chiediamo, cosa succederà al SINP e alle altre banche dati che INAIL ha faticosamente costruito o sta cercando di realizzare e che sono essenziali per tutte le attività istituzionali? Come saranno gestite?
Come espresso da altri, non convince la scelta netta di affidare dati ed elementi, personali, di salute e imprenditoriali/aziendali così rilevanti ad una società a forma privatistica di tipo commerciale. Nel calcolo costi benefici non vi dovrebbe esser solo l’efficienza data dall’economia di scala ma vi dovrebbero essere anche i vantaggi in termini di know how che la gestione dei dati in Istituto pubblico comporta.
È giunto il momento di recuperare il terreno perduto e in tal senso accogliamo l’invito lanciato dal dott. Tardiola a tutte le sigle sindacali di fornire delle proposte. Noi, che non abbiamo mai smesso di formulare proposte confrontandoci all’esterno e all’interno dell’Istituto, sempre nell’interesse dell’Ente e di tutti i suoi lavoratori, lo faremo fin da subito anche questa volta.
A tal fine chiediamo che venga attivato un canale istituzionale diretto e di facile accesso e utilizzo per formulare in modo trasparente e veloce le proposte operative che venissero dal basso, secondo l’approccio della qualità totale.
Anche se INAIL è solo uno dei soci (benché socio finanziatore) della 3I S.p.A., per cui le soluzioni dovranno essere mediate tra tutti i partner, fin da adesso si chiede se sia possibile, rispetto alla gestione dell’infrastruttura tecnologica, estrapolare un valore aggiunto dell’Istituto nella sua incidenza sulla “proprietà intellettuale” dei dati, in quanto frutto non di mera raccolta meccanica ma di opera d’ingegno, come nel caso di tutte le banche dati che richiedono apporti specialistici e tecnici (banca dati delle malattie professionali, banca dati silice, registro nazionale dei mesoteliomi, quaderni della ricerca, registro cancerogeni ecc.), in modo che ad INAIL venga garantito un ruolo prioritario, anche a fini di ricerca e prevenzione.
In conclusione il DG, in accordo con i vertici presenti, ha assicurato l’impegno a che il personale INAIL non venga mobilitato contro la sua volontà, ma solo sulla base di eventuali disponibilità. Così pure è stato chiarito che alcun passo indietro si verificherà sugli standard delle funzioni digitali e che anzi si proseguirà verso la digitalizzazione delle attività.
A nostro avviso, si aggiunge un ulteriore motivo a sostegno della necessità di rivedere e attualizzare programmazione e fabbisogni, ridefinendo e adeguando l’accordo di programma dello scorso luglio, in quanto è ormai sempre più evidente la necessità di risintonizzarsi con quanto prevede il sistema pubblico, con particolare riferimento alle funzioni legate a piani e progetti del PNRR.
Roma, 5 maggio 2022 LA SEGRETERIA