Alla fine di dicembre 2014 l’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) ed il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) hanno approvato e pubblicato un documento in cui venivano tracciati i principali indirizzi a cui si devono attenere le Linee guida volte ad orientare gli Enti di diritto privato controllati e partecipati, direttamente e indirettamente, da Pubbliche Amministrazioni ed Enti Pubblici economici nell’applicazione della normativa in materia di prevenzione della corruzione e trasparenza di cui alla legge n. 190/2012.
Dette Linee guida contengono anche indicazioni sulla predisposizione del Piano di prevenzione della corruzione e sull’attuazione della disciplina sulla trasparenza prevista dal D. leg.vo n. 33/2013.
Come indicato dall’Autorità, “consapevole della rilevanza e dell’estensione del fenomeno degli enti di diritto privato controllati o partecipati, non solo a livello centrale, ma anche a livello regionale e locale, l’A.N.AC. ha ritenuto di sicura importanza poter acquisire osservazioni e contributi da parte di tutti i soggetti interessati”, prevedendo, quindi, la possibilità per chi fosse interessato di inviare un documento con proposte integrative del documento in questione.
Come noto, FLEPAR INAIL è, da sempre, molto sensibile ed attenta a questi temi, così come è sempre tesa a fornire proposte concrete e finalizzate a costruire una Pubblica Amministrazione efficiente, trasparente e rispettosa della legalità.
In questa ottica abbiamo inviato un documento con osservazioni e contributi. In particolare abbiamo evidenziato la necessità di meglio pubblicizzare i compensi sugli incarichi dirigenziali e sulle collaborazioni e consulenze, proponendo, in particolare, l’obbligatorietà di un’annotazione sull’esclusività o meno degli incarichi e dei rapporti libero professionali o di collaborazione coordinata e continuativa, precisando gli ulteriori lavori, attività e rapporti coesistenti.
Inoltre, con riguardo alla selezione del personale, abbiamo evidenziato la necessità di prevedere l’indicazione di principi generali, oggettivi e predeterminati, cui attenersi nell’acquisizione del personale dipendente, con indicazione di tutte le selezioni per i conferimenti di incarichi apicali per i dipendenti e di tutte le commissioni, anche di soggetti esterni, a vario titolo nominate.
Da ultimo, considerato che la permanenza di un medesimo soggetto in una posizione dirigenziale per diverso tempo, consolidando il proprio potere e la conoscenza dei processi, è ritenuto uno dei maggiori fattori di rischio corruttivo, abbiamo suggerito l’opportunità di prevedere, accanto allo strumento della prevenzione, anche la possibilità che l’incarico dirigenziale e non dirigenziale, apicale di vertice sia di durata temporanea (anche con la previsione di una determinata durata pluriennale) con cessazione automatica e senza possibilità di rinnovo e con previsione esplicita di divieto di conferimento di incarico, anche gratuito, in altra società collegata o, ancor più, nella PA controllante almeno per un certo numero di anni.