FLEPAR Inail formula proposte operative per una PA a servizio di cittadini ed imprese, a sostegno del mondo impresa-lavoro e delle PMI. Sviluppa le competenze interdisciplinari dei professionisti pubblici per riforme: PA, sicurezza sul lavoro, giustizia, legalità, prevenzione della corruzione.

Ad attività sindacale FLEPAR affianca una intensa attività propositiva e di studio, fornendo contributi in materie strettamente correlate ai compiti istituzionali Inail: si pone come un laboratorio di idee e progetti caratterizzato da un approccio concreto, frutto dell'esperienza diretta sul campo.

Associazione apolitica e senza scopo di lucro, con carattere sindacale, col fine di tutelare interessi giuridici, economici, e funzione, professionalità, dignità e autonomia dei Professionisti Inail.
Interlocutore sindacale dell'Amministrazione, siede con piena legittimazione a tutti i tavoli sindacali.

Nel corso della storia di FLEPAR Inail abbiamo compreso che non sempre è sufficiente avere una buona idea, svilupparla e proporla nelle giuste sedi ma è altrettanto importante la modalità con la quale questa iniziativa viene veicolata e comunicata. Ci siamo resi conto che una comunicazione adeguata e moderna costituisce un valore aggiunto.

Lettera del Segretario generale FLEPAR e CODIRP al quotidiano Avvenire 8 giugno 2022

La segretaria generale di FLEPAR Tiziana Cignarelli, prendendo spunto dalla pubblicazione della lettera di sua Eminenza Cardinale Zuppi alle Istituzioni, pubblicata il 2 giugno scorso in occasione della Festa della Repubblica, ha dato il suo contributo dalle colonne di Avvenire oggi in edicola, sul tema degli incidenti sul lavoro, una delle preziose riflessioni che il neo presidente della Cei ha offerto a tutte le forze del nostro Paese.
"Desidero riprendere i valori e gli insegnamenti di quel testo: l’appello alla dignità di una nazione democratica ed evoluta come l’Italia, dove le persone non possono continuare a morire sul lavoro o ad ammalarsi o a restare invalide per condizioni di lavoro non adeguate. [...]
La parola determinante è prevenzione, al cui interno devono calibrarsi organizzazione, formazione, sostegno consulenziale, tecnico ed economico al mondo del lavoro e capacità di imparare da quelle situazioni che avrebbero potuto portare a un infortunio, che solo per caso non si è verificato (i cosiddetti, “quasi infortuni”). C’è una proposta di legge (C. 1266) che, nonostante gli apprezzamenti espressi nella Commissione parlamentare competente, giace anch’essa in un mare di parole.
Il cardinal Zuppi ha ricordato che la Costituzione italiana deve essere un punto di riferimento per tutti, laici e cattolici, e va attuata pienamente, a partire dall’art. 1 che definisce la Repubblica «fondata sul lavoro» (e a seguire, dagli articoli 38 e 41)."

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